lunedì 28 dicembre 2009

Tacchinella ripiena



La prima volta che ho mangiato una tacchinella ripiena con le castagne è stato a casa di zia Flavia, novembre 1995, aveva organizzato una cena per far conoscere il mio futuro marito alle cugine milanesi, sono rimasta folgorata, appena posso la ripropongo, ora é un appuntamento fisso per il compleanno di Roberto per la cena con gli amici,

Unica vera difficoltà è trovare chi mi toglie la carcassa, non è lavoro da poco, io non sono capace, poi prepare il ripieno è semplice, la ricetta é tratta da un libro che amo molto e che mi é arrivato come regalo di Natale a 12 ani: Lisa Biondi guide pratiche per cucinare della De Agostini


Una tacchina disossata di circa 3 kili, castagne sbucciate 500 gr ( si trovano sottovuoto nel reparto frigo) prugne secche denocciolate 200 gr, mele tipo renetta 2, salsiccia di maiale 200gr, fette di lardo 100 gr, olio 50 gr, burro 40 gr, vino bianco secco ½ bicchiere, sale pepe, ago grosso da materassaio e filo per cucire, brodo



Preparare il ripieno: mettere a bagno le prugne , sbucciare e tagliare a pezzetti le mele, rompere in pezzi la salsiccia

In una padella far saltare in padella la salsiccia, quando è rosolata buttare il grasso in eccesso, aggiungere la frutta e le castagne, e far insaporire il tutto, non salare, in genere la salsiccia è sufficientemente saporita

Lavare il tacchino, togliere le eventuale piumette con la pinzetta, cucire il taglio e lasciare un piccolo foro per il ripieno, inserire il ripieno finire di cucire

Mettere in teglia il tacchino, legare le zampe in modo da ridargli una forma simile all’originale, salare e pepare, coprirlo con le fette di lardo e far cuocere in forno, sfumare con vino bianco e continuare la cottura tenendo bagnato con un po’ di brodo

Coprire con coperchio e continuare la cottura per circa due ore (per calcolare la cottura: si calcola in funzione del peso il primo kilo un ora, il seocno 40 minuti il terzo kilo trenta minuti..) a circa 160 gradi

Tenere bagnata la tacchina con il sugo di cottura, verso la fine togliere il coperchio, togliere il lardo e lasciare cuocere a fuoco vivo , al limite accendere il grill per far dorare la pelle